Notizie
L’ex bianconero è scandalizzato: “Tutto potevo immaginare tranne Tudor allenatore”

Igor Tudor, l’uomo che sorprende: Rampulla svela il suo impatto sulla Juve dopo Motta. Aneddoti e analisi di un ex compagno.
Michelangelo Rampulla, storico portiere della Juventus negli anni Novanta, ha offerto un’interessante chiave di lettura su Igor Tudor, attuale allenatore bianconero. Intervenuto a Juventibus, l’ex compagno di squadra ha tracciato un ritratto che unisce aneddoti personali a riflessioni professionali, dipingendo Tudor come una figura capace di sorprendere e convincere. Dopo l’addio di Thiago Motta, il croato ha preso le redini della squadra in un momento delicato, e le parole di Rampulla arrivano come una testimonianza diretta di chi lo ha conosciuto sul campo. Intanto il tecnico dovrà fare a meno di un suo attaccante per il match contro il Lecce.

La sorpresa di un tecnico inaspettato
Rampulla non ha nascosto il suo stupore iniziale: «Ho giocato con Igor. Io potevo pensare tutto tranne che Igor diventasse allenatore, invece ha dimostrato che ci sa fare, è uno di polso e ha le idee chiare, e sono contento per lui». Parole che sottolineano un’evoluzione imprevedibile, da calciatore a leader carismatico. «È uno che conosce l’ambiente, sa cosa vuol dire vincere», ha proseguito, evidenziando un cambio di passo nella Juventus: «Ho notato un diverso approccio alla partita: si cerca più la verticalizzazione. Il gioco del calcio è uno soltanto: devi fare gol. Con Motta ci mettevamo troppo tempo ad arrivare lì». Per l’ex portiere, il pragmatismo e la concretezza di Tudor sono qualità che stanno già lasciando un’impronta.
Un endorsement per il futuro bianconero
Guardando avanti, Rampulla si è sbilanciato con un giudizio netto: «Io confermerei Tudor anche se arrivasse quinto. Lo reputo uno che può far bene nella Juventus, a meno che non prendi uno di un certo livello come Conte, Klopp, Flick… altrimenti, perché andare a fare un’altra scommessa quando hai uno come Tudor che sa cos’è la Juventus?». Un endorsement chiaro, che riconosce al croato il merito di aver riportato stabilità e identità.
