La rivelazione sul ricordo: “La squadra di ritorno da Verona dove la Juve aveva vinto 4-1…”

Riccardo Scirea: “Indelebile il ricordo di mio padre Gaetano”. A 36 anni dalla scomparsa in Polonia, il figlio del campione bianconero si confessa alla Gazzetta dello Sport.

Riccardo Scirea, figlio del leggendario Gaetano, ha condiviso un ricordo struggente del padre in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. La tragedia del 3 settembre 1989, quando Gaetano perse la vita in un incidente in Polonia, è ancora viva nella sua memoria. «Ci telefonarono, ci avvisarono così. Anche io poi mi misi davanti alla televisione. Mamma era da Anna Zoff: si sarebbero visti tutti insieme a Torino, papà di rientro dalla Polonia con il volo in arrivo alle 21 e Dino con la squadra di ritorno da Verona dove la Juve aveva vinto 4-1», ha raccontato Riccardo, match analyst bianconero dal 2008. «All’inizio, e per un po’ di tempo, era come se non ci volessi credere: un dolore così forte che lo rifiuti. Al punto da fare finta di nulla. Il mio cervello non elaborava la cosa». L’affetto dei tifosi e il sostegno reciproco con la madre Mariella li hanno aiutati a trovare la forza per andare avanti, trasmettendo l’esempio di Gaetano ai suoi tre figli, Gabriele, Edoardo e Gregorio.

La maglia numero 6: un simbolo vivo

Sul dibattito del ritiro della maglia numero 6, emblema di Gaetano alla Juventus, Riccardo è netto: «Non vorrei mai che fosse ritirata. Vederla in campo è un onore, un sogno per i giovani calciatori». Per lui, quella casacca rappresenta i valori di correttezza e signorilità che il padre incarnava. «Papà è stato un esempio, dentro e fuori dal campo», ha detto, sottolineando come il legame con la Juventus sia parte integrante della sua famiglia, un’eredità che vive nei cuori di chi ama il calcio.

Cimeli e valori: l’eredità di un campione

Riccardo custodisce ricordi preziosi, come il pallone della doppietta al Catania con la dedica della madre: «Il Pelé bianco». Il suo ruolo di match analyst riflette la passione per il calcio e l’impegno a onorare Gaetano. «Ogni giorno porto con me i suoi insegnamenti», ha concluso, con emozione.