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Conte pronto a tornare alla Juventus: ecco cosa chiede
Antonio Conte è pronto a tornare alla Juventus anche senza la Champions League, ma chiede garanzie tecniche e progettuali.
Novanta minuti per dare senso a un’intera stagione. È questo il destino della Juventus, arrivata al termine di un campionato altalenante, pieno di occasioni sprecate e prestazioni opache. La squadra si giocherà l’accesso alla Champions League nell’ultima sfida contro il Venezia: un dentro o fuori che vale il futuro. Le luci europee rappresentano molto più di una semplice vetrina internazionale: sono il simbolo dell’ambizione, della continuità e della credibilità di un progetto. Senza di esse, la prossima stagione rischierebbe di cominciare in salita.
Una stagione appesa a novanta minuti
Eppure, il tifo bianconero continua a sperare. La squadra, nonostante le difficoltà, è ancora lì, aggrappata al quarto posto. Serve solo una vittoria, un’ultima prova di orgoglio per trasformare un’annata deludente in un trampolino verso il rilancio.
Conte ci sarebbe anche senza Europa, ma con le mani avanti
Nel frattempo, i riflettori si accendono su Antonio Conte. L’ex tecnico bianconero, ora al Napoli, sarebbe pronto a tornare a Torino. E la notizia è di quelle che fanno rumore. Sì, Conte tornerebbe anche senza Champions, ma non senza condizioni. L’allenatore pugliese – noto per la sua schiettezza e per la sua richiesta di progetti chiari – accetterebbe l’incarico solo con garanzie tecniche, una rosa competitiva e investimenti mirati. Niente scorciatoie, niente promesse vaghe.
Non è un ritorno romantico, ma razionale. Un ritorno di chi conosce bene l’ambiente, le pressioni e le aspettative. E che, proprio per questo, vuole evitare trappole. Perché anche l’amore per la maglia ha bisogno di basi solide. Conte non si illude e non illude: la Juventus può rinascere, ma serviranno tempo, pazienza e un progetto serio.
E così, mentre tutto si deciderà in Laguna, fuori dal campo prende forma uno scenario ben più profondo. La possibile rinascita passa anche da lui, da Antonio Conte. Ma il suo sì non è incondizionato. È un sì consapevole, di chi è disposto a ricominciare. Ma solo se anche la società farà la sua parte.