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Keita Baldé racconta il mancato arrivo alla Juventus e il retroscena con la Lazio

Juventus Damien Comolli

Keita Balde e il retroscena del mancato trasferimento alla Juventus, tra ambizioni personali e ostacoli dirigenziali.

Il mondo del calcio riserva spesso storie di trasferimenti mancati, che talvolta restano nell’ombra o vengono svelati solo anni dopo. È il caso di Keita Balde, talentuoso attaccante senegalese, che ha recentemente rivelato un interessante retroscena riguardante la possibilità di un suo trasferimento alla Juventus. Durante un’intervista al podcast ‘El After de Post United’, Keita ha raccontato dei suoi anni in Italia, evidenziando le tappe principali della sua carriera, iniziata alla Lazio e proseguita tra club come Inter, Sampdoria, Cagliari e Monza, sua attuale squadra con un contratto valido fino al 2027. Tuttavia, il suo sogno di vestire la maglia bianconera è rimasto tale a causa di una serie di fattori che hanno reso impossibile il trasferimento.

La rivalità tra Juventus e Lazio: un ostacolo insormontabile per il trasferimento di Keita.

Keita ha svelato che era già d’accordo con la Juventus su un contratto di cinque anni, ma che qualcosa ha impedito la realizzazione di questo sogno. Il giocatore ha spiegato che la dirigenza della Lazio aveva una posizione chiara: non cedere giocatori alla Juventus a causa della rivalità tra le due squadre, paragonata da Keita a quella tra Barcellona e Real Madrid. Il trasferimento di Stephan Lichtsteiner alla Juventus nel 2011 aveva esasperato la situazione, con i biancocelesti decisi a non ripetere l’operazione. Secondo Keita, il presidente Lotito considerava l’attaccante come una “gallina dalle uova d’oro” e temeva le reazioni dei tifosi nel caso di una sua cessione ai bianconeri. Alla fine, il trasferimento al Monaco si concretizzò grazie alla cessione di Mbappé, che permise al club francese di soddisfare le richieste economiche della Lazio.

Il ruolo dei rapporti personali e delle dinamiche di potere nel calcio italiano.

Keita Balde ha sottolineato come il mancato trasferimento alla Juventus rappresentasse una questione di autorità e potere tra i presidenti dei club, più che una semplice trattativa di mercato. In Italia, ha spiegato, le dinamiche sono più complesse rispetto alla Spagna, con un’attenzione particolare a queste questioni. Il calciatore ha anche parlato dei suoi rapporti con gli allenatori che ha avuto in Serie A, come Stefano Pioli e Simone Inzaghi, descrivendo il primo come un tecnico molto preparato, ma con cui aveva alcune divergenze tattiche, mentre Inzaghi è stato per lui un vero mentore, offrendogli fiducia e responsabilità. Queste esperienze hanno contribuito alla sua crescita come giocatore, anche se il suo cammino non ha incrociato quello della Juventus, nonostante l’accordo firmato virtualmente.

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi mister – notiziejuventus.it

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