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Arriva il ricordo della Juventus: “Non possiamo fare altro che pensarti”

Andrea Fortunato, il guerriero bianconero: a trent’anni dalla sua scomparsa, la Juventus ricorda il talento e il coraggio di un numero 3 indimenticabile.
Trent’anni fa, il 25 aprile 1995, la Juventus diceva addio ad Andrea Fortunato, un ragazzo di 23 anni che la leucemia ha strappato troppo presto ai suoi sogni e ai tifosi. Arrivato a Torino nel 1993, il terzino sinistro aveva fatto innamorare la curva con le sue galoppate sulla fascia e un sorriso che scaldava il cuore. In campo era un leone, fuori un ragazzo semplice, sempre pronto a dare tutto per la maglia bianconera. Ancora oggi, il suo ricordo è una ferita aperta per i tifosi, che lo celebrano come un simbolo di passione e talento interrotto troppo presto.

La lotta di un ragazzo speciale
Andrea non era solo un calciatore, era un guerriero. Quando nel 1994 gli diagnosticarono la leucemia linfoide acuta, affrontò la malattia con un coraggio che ha commosso tutti. Anche nei giorni più difficili, non smetteva di sostenere i compagni, con quel suo spirito che lo rendeva unico. Per Giovanni Trapattoni era il futuro della difesa juventina, un talento che gli valse anche la Nazionale. Le parole di Gianluca Vialli al suo funerale, “Vai a correre dietro un pallone lassù”, sono un’eco che non si spegne. Lo scudetto del 1994-95, conquistato dalla Juventus, fu dedicato a lui, un omaggio a chi aveva lottato fino all’ultimo respiro.
Un’eredità che non svanisce
La Juventus non dimentica Andrea Fortunato. Con iniziative come il Premio Nazionale a lui intitolato e la biblioteca di Castellabate, il club tiene vivo il suo nome. Per i tifosi, vecchi e nuovi, il numero 3 è sinonimo di cuore e sacrificio. Andrea è una storia che parla ai giovani, un esempio di come si possa brillare, anche quando il destino ti dà poco tempo. La sua luce continua a splendere nella famiglia bianconera.
