L’ex Juventus: “Avevo deciso di ritirarmi prima dell’infortunio…”

Sara Gama, bandiera della Juventus Women e simbolo del calcio femminile italiano, si è aperta con grande autenticità nel podcast Small Talk, realizzato dal Juventus Creator Lab. In un’intervista che intreccia emozione e riflessioni, la capitana ha ripercorso una carriera straordinaria, fatta di trionfi e ostacoli superati con tenacia. Dalle prime sfide in un mondo che stentava a riconoscere il calcio femminile al ruolo di protagonista nella crescita della Juventus, Gama ha raccontato il suo percorso con una sincerità disarmante. La scelta di ritirarsi, è stata pensata a lungo, ben prima dell’infortunio che l’ha tenuta lontana dal campo. Con il suo carisma e la sua determinazione, Sara non è solo una giocatrice: è un’icona che ha ispirato migliaia di ragazze a inseguire i propri sogni, dimostrando che il talento e la volontà possono abbattere qualsiasi barriera.

Un cammino contro i pregiudizi

Crescere come calciatrice in un’Italia dove lo sport femminile era spesso ignorato non è stato facile. Sara Gama lo sa bene: dai campetti di periferia fino ai grandi palcoscenici della Serie A, ogni passo è stato una conquista. Nel podcast, ricorda i momenti che l’hanno forgiata, come l’approdo alla Juventus e i trofei alzati con la maglia bianconera, simboli di un movimento in evoluzione. Ma il traguardo di cui va più fiera, come ha scritto su X, è la professionalizzazione del calcio femminile nel 2022, un risultato che vale più di qualsiasi coppa. Oltre al campo, Sara ha sempre usato la sua voce per combattere sessismo e disuguaglianze, diventando un punto di riferimento non solo sportivo, ma anche sociale, con una leadership che ha lasciato un’impronta profonda.

Un addio che guarda al domani

Il ritiro di Sara Gama non è un punto di arrivo, ma un nuovo inizio. Nel corso di Small Talk, emerge il ritratto di una donna che lascia il calcio con il cuore pieno di gratitudine e lo sguardo rivolto al futuro. “Esco di scena con orgoglio, pronta per nuove sfide”, ha detto, come riportato da Sky Sport, e queste parole racchiudono la sua essenza: mai ferma, sempre pronta a costruire. La sua eredità va oltre i successi sportivi: è nei valori che ha trasmesso, nella passione che ha acceso in chi la guarda come modello. Il calcio femminile italiano, grazie a lei, è più forte e riconosciuto. La storia di Sara è un invito a non arrendersi mai, un messaggio che continuerà a ispirare, dentro e fuori dal rettangolo verde.