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L’ex Juventus rivela tutto: “Ho sentito Tudor, era felicissimo. Conte mi ha lasciato di ghiaccio”

Tudor Juventus c'è il mondiale

Tacchinardi su Tiki Tacco: elogia la grinta di Tudor, si dice spiazzato da Conte e invoca uno shock per risvegliare la “juventinità” della squadra.

Alessio Tacchinardi, bandiera juventina e voce del format Tiki Tacco sul canale YouTube de IlBianconero, ha fatto un’analisi senza filtri sulla sua squadra del cuore, con un focus sulla recente sfida contro il Venezia e sui due tecnici più chiacchierati del momento: Igor Tudor e Antonio Conte. Parlando del match contro i lagunari, Tacchinardi non ha nascosto le difficoltà: “È stata una partita sofferta, l’emblema di questa stagione altalenante”. Il giorno dopo, ha contattato Tudor, trovandolo “felicissimo” per il risultato, nonostante una sfuriata post-partita che ha fatto discutere. “Igor è un leone, lotta con i suoi ragazzi e vuole restare alla guida della Juve”, ha raccontato l’ex centrocampista, che con Tudor ha condiviso lo spogliatoio bianconero. La grinta del tecnico croato, il suo approccio empatico e la capacità di spronare la squadra emergono come tratti distintivi, perfetti per una Juventus che cerca di ritrovare la sua identità.

Antonio Conte
Richiesta irricevibile, così Conte allontana la Juve – Notiziejuventus.it (Image Photo Agency)

Conte, la sorpresa che spiazza: “Pensavo tornasse a Torino”

Il discorso si sposta poi su Antonio Conte, un altro pezzo di storia juventina che Tacchinardi conosce bene. “Ero convinto che sarebbe tornato alla Juve, la sua scelta di restare al Napoli mi ha spiazzato”, ha confessato con sincerità. Dopo giorni di attesa, Alessio ha contattato l’ex tecnico, scoprendo che “una mosca” gli aveva già sussurrato la decisione di Conte di proseguire il progetto partenopeo. Il legame con entrambi i tecnici è viscerale: “Con Igor e Antonio ho giocato, il rapporto è speciale e durerà per sempre”. Tacchinardi mette a confronto i loro stili: Tudor, un vulcano che spinge i giocatori al massimo, ricorda Gasperini; Conte, invece, è il maestro del controllo, capace di gestire le partite con una lucidità tattica che ha fatto la differenza ovunque abbia allenato.

La “juventinità” che manca: serve uno shock per vincere

A chiudere l’analisi è una riflessione sulla mentalità bianconera, quella “juventinità” che per Tacchinardi significa fame di vittoria e cattiveria agonistica. La partita contro il Venezia ha mostrato una squadra viva ma ancora fragile nei momenti chiave: “Ci manca quella ferocia per chiudere le gare”. Tudor, con il suo approccio diretto e passionale, sta cercando di trasmettere questa mentalità, ma il percorso è lungo. Il sogno di un ritorno di Conte, che avrebbe potuto riportare la sua proverbiale ossessione per il successo, si è infranto, lasciando spazio alla speranza che Tudor possa essere l’uomo giusto per risvegliare l’anima della Juventus. Per Tacchinardi, una cosa è certa: serve uno shock, un cambio di passo, per riportare la Vecchia Signora a dominare come in passato.


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