L’ex Milan attacca la Juventus: “Alla Juve alcuni sono stati etichettati fenomeni”

L’ex dirigente rossonero critica la Juventus: rosa sopravvalutata, Motta troppo scientifico, Tudor senza gloria. Analisi schietta al Festival della Serie A.

Zvonimir Boban ha acceso i riflettori sulla Juventus con un intervento al Festival della Serie A che non è passato inosservato. Con il suo stile schietto, l’ex centrocampista croato ha messo in discussione la qualità della rosa bianconera, definita sopravvalutata. “Alcuni sono stati etichettati fenomeni, ma sono solo bravi giocatori”, ha dichiarato, puntando il dito su nomi come Teun Koopmeiners, considerato lontano dall’essere un fuoriclasse. Boban non ha risparmiato critiche neanche al mercato estivo, giudicato non all’altezza delle ambizioni di un club come la Juventus. Le sue parole, pronunciate con la franchezza di chi ha calcato i palcoscenici più prestigiosi, hanno acceso il dibattito tra i tifosi, evidenziando come le aspettative attorno alla squadra possano essere state gonfiate oltre il reale potenziale.

Thiago Motta, troppo scienziato e poco cuore

Il mirino di Boban si è poi spostato su Thiago Motta, tecnico che era chiamato a guidare la Juventus in una stagione di rinnovamento. L’ex regista rossonero, che in campo brillava per intelligenza tattica, non ha nascosto la sua delusione: “Pensavo creasse una grandissima Juventus, ma è stato troppo scientifico”. Secondo Boban, Motta ha privilegiato un approccio sistematico, trascurando quella passione e quella comunicazione diretta che fanno la differenza. Pur riconoscendo i meriti dei suoi concetti tattici, Boban ha rimproverato al tecnico una mancanza di “sangue”, un limite che ne avrebbe frenato l’impatto a Torino. Tuttavia, il croato non chiude le porte: crede che Motta, con il tempo, possa maturare e lasciare il segno altrove, forte delle sue idee innovative.

Tudor, un passaggio senza gloria

Infine, Boban ha riservato un commento anche a Igor Tudor, ex allenatore bianconero. “Ha grande carattere, ma il suo passaggio alla Juventus non è stato una storia bellissima”, ha sentenziato. Pur riconoscendo i risultati discreti ottenuti, Boban ha sottolineato come la mancanza di stabilità societaria abbia penalizzato il tecnico croato, noto per la sua personalità forte e la convinzione nelle proprie idee. “Gli auguro il meglio”, ha aggiunto, con un tono che mescola rispetto e realismo. Le parole di Boban, dirette e senza filtri, offrono uno spaccato lucido sul momento della Juventus, tra ambizioni frustrate e speranze di rilancio, in un’analisi che non mancherà di far discutere.