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L’ex tecnico bianconero rivela il mercato: “Alla Juventus serviranno almeno tre acquisti di peso per tornare…”

Igor Tudor durante la semifinale di Coppa Italia Juventus-Lazio del 19 maggio 2024

Capello avverte la Juve: “Servono 3 acquisti top per lo scudetto. Un rinforzo per reparto è il minimo”. 

Fabio Capello ha rilasciato un’intervista senza filtri alla Gazzetta dello Sport, mettendo a nudo le fragilità della Juventus. Con il suo piglio diretto, l’ex tecnico bianconero ha criticato aspramente la dirigenza per l’assenza di una visione chiara. “Non c’è una società dietro, mancano idee chiare”, ha dichiarato, commentando il caos seguito all’esonero di Thiago Motta e l’arrivo di Igor Tudor. Capello ha rincarato la dose: “Questa squadra sembra un mosaico incompleto, manca la mano che metta insieme i pezzi”.

Yildiz luce nel buio, ma servono rinforzi

Sul piano tecnico, Capello ha esaltato Kenan Yildiz, definendolo “un Kandinsky, un talento unico che cresce di valore”. Il giovane turco è, per l’ex allenatore, l’unico faro di una rosa che stenta a trovare coesione. Tuttavia, Capello ha sottolineato la necessità di interventi decisi sul mercato: “Alla Juventus serviranno almeno tre acquisti di peso per tornare a lottare fin dal prossimo campionato per lo scudetto. Un rinforzo per reparto”. Ha poi lodato l’arrivo di Tudor, ma ha criticato la squadra per la mancanza di identità tattica e le scelte di mercato poco funzionali, che non hanno supportato adeguatamente il progetto di Motta. La discontinuità nei risultati, secondo Capello, riflette un gruppo privo di automatismi e fiducia.

Un ultimatum per la Champions e il ruolo di Chiellini

Capello ha chiuso con un monito: la qualificazione alla Champions League, con la Juventus a due punti dal terzo posto, è a rischio senza una svolta immediata. Tudor ha il compito di ricompattare lo spogliatoio e dare un’impronta chiara. Inoltre, Capello ha puntato i riflettori su Giorgio Chiellini, oggi dirigente: “Dopo Tudor in panchina, mi aspetto una maggiore operatività di Chiellini. Giorgio può diventare quello che Paolo Maldini è stato per il Milan”. Un endorsement che carica di responsabilità l’ex capitano, chiamato a guidare il club verso una rinascita. La storia della Juventus impone di reagire, ma il tempo stringe.


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