Notizie
Genoa-Juventus si giocherà a porte chiuse: cosa è successo
Genoa-Juventus a porte chiuse dopo gli scontri nel derby: le misure dell’Osservatorio per garantire la sicurezza e prevenire la violenza.
Il recente derby tra Genoa e Sampdoria, giocato in Coppa Italia, è stato segnato da violenze che hanno messo in allerta le autorità competenti e rischiano di influire significativamente sul futuro dei tifosi delle due squadre. L’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive sta valutando misure severe che potrebbero penalizzare tutti i supporter, indipendentemente dalla loro partecipazione agli scontri.
Le possibili sanzioni contro Genoa e Sampdoria
A seguito degli incidenti avvenuti durante e dopo il derby, l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive sta considerando di giocare le prime partite casalinghe di Genoa e Sampdoria a porte chiuse. Il Genoa potrebbe dover affrontare la Juventus senza il supporto dei propri tifosi, mentre la Sampdoria potrebbe subire lo stesso destino contro la Juve Stabia. Inoltre, ai tifosi dei due club potrebbero essere vietate le prossime tre trasferte: Atalanta, Lazio e Parma per il Genoa; Modena, Cesena e Cittadella per la Sampdoria. Esiste anche un’ipotesi alternativa che prevede la chiusura delle sole gradinate Nord e Sud dei rispettivi stadi durante i prossimi incontri.
La reazione delle autorità: una condanna netta
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha espresso una ferma condanna per gli scontri verificatisi durante il derby, sottolineando che tali episodi non hanno nulla a che vedere con il calcio. “Quanto accaduto in occasione del derby Genoa-Sampdoria non ha nulla a che fare con il calcio e con i valori che questo sport sa trasmettere. Episodi inaccettabili commessi da chi va allo stadio con l’unico scopo di alimentare disordini”, ha dichiarato il ministro, aggiungendo: “La mia solidarietà e la mia vicinanza a tutti gli operatori delle forze di polizia rimasti feriti. Siamo decisi a contrastare ogni forma di violenza contro le nostre forze dell’ordine. Anche per questo il governo, con il disegno di legge approvato in prima lettura alla Camera, ha posto come priorità misure più incisive per tutelarle”.
Gli scontri nel derby
Le violenze si sono scatenate a partire dal secondo tempo del match, quando i tifosi del Genoa hanno esposto striscioni sottratti agli Ultras doriani, in risposta a un’aggressione subita poche ore prima a San Siro. Questa provocazione ha portato oltre 300 ultrà della Sampdoria a lasciare la Gradinata Sud per cercare lo scontro fisico con i rivali genoani. I disordini si sono concentrati in Corso De Stefanis, dove le forze dell’ordine presenti erano insufficienti per gestire l’escalation, con il risultato di 48 feriti, tra cui 36 agenti e 12 tifosi.
Altri scontri nella notte
Gli scontri sono proseguiti per diverse ore, con le forze dell’ordine costrette a utilizzare idranti e a chiudere le strade adiacenti allo stadio sotto la sorveglianza di un elicottero della Polizia. Sono stati sequestrati diversi oggetti pericolosi, tra cui caschi, bastoni, coltelli e fumogeni. Verso l’una di notte, la polizia ha fermato due auto con targhe francesi, i cui occupanti erano armati di bastoni, coltelli, sfere d’acciaio e altri strumenti pericolosi. Tra i fermati, tre tifosi sono stati arrestati, tra cui un sampdoriano di 50 anni e due tifosi del Marsiglia, uno dei quali già noto per precedenti reati.