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Juventus, Massimo Mauro: “Rispetto per i tifosi. Non va bene così”

Massimo Mauro

In una lunga intervista a Tuttosport, Massimo Mauro ha espresso la sua opinione sull’inizio di stagione della Juventus, tra lodi e critiche.

La Juventus ha iniziato la stagione con una solida difesa e senza subire goal, ma alcune scelte tattiche hanno sollevato dubbi tra gli osservatori. Massimo Mauro, intervistato da Tuttosport, ha offerto una visione critica ma equilibrata sul nuovo corso della squadra, evidenziando sia i punti di forza sia le aree di miglioramento. Ecco nel dettaglio le sue osservazioni.

Un progetto ambizioso e un cambiamento radicale

Il nuovo progetto della Juventus è stato accolto con entusiasmo da Mauro, che apprezza la riorganizzazione gestionale del club. “A me il progetto piace. Anzi, piace molto. L’assunzione di responsabilità è stata trasversale. Finalmente gli uomini giusti al posto giusto. A Giuntoli è stata data carta bianca dal punto di vista del cambiamento tecnico. Un uomo di calcio che si occupa di campo, quindi Scanavino che tra virgolette controlla cosa succede dal punto di vista della gestione economica e un presidente che è un tecnico di alto profilo”.

Cristiano Giuntoli
Cristiano Giuntoli

Mauro evidenzia come sia stato necessario tempo per adattare la squadra a un nuovo DNA, un processo che richiede pazienza ma che sta portando risultati incoraggianti: “Se ripenso al recente passato un cambiamento del genere in panchina è stato fatto altre due volte e non è andata bene: con Sarri, che anche se ha vinto lo scudetto non è stato poi confermato, e con Pirlo che vinse la Coppa Italia e la Supercoppa e con il quale si sarebbe potuto continuare ma si preferì tornare ad Allegri. Adesso Giuntoli ha rivoltato come un calzino lo spogliatoio ed è normale che serva tempo. Cambiare il Dna non è facile ma è stato fatto in maniera intelligente”.

Le perplessità sulle scelte contro il Napoli

Mauro ha espresso qualche dubbio riguardo alcune scelte tattiche durante la partita contro il Napoli, in particolare sull’esclusione di Vlahovic nel secondo tempo: “Un paio di scelte dell’allenatore non le ho sinceramente capite. Ma l’allenatore è lui, io sono un osservatore esterno. Se la squadra avesse creato nel primo tempo cinque o sei occasioni da goal e se Vlahovic le avesse sbagliate o si fosse mosso male allora ok, avrei capito la decisione di toglierlo per mettere un altro centravanti che in questo caso non aveva o provando quello che ha fatto, cercare di allungare il Napoli con Weah. Ma Vlahovic non puoi metterlo in discussione così dopo un tempo dove non ha avuto oggettivamente colpe specifiche”.

Il ruolo chiave di Thiago Motta

Thiago Motta si distingue per la sua modernità e la capacità di ricercare soluzioni innovative all’interno della rosa. Mauro apprezza l’umiltà di Motta, che sa quando adottare un approccio difensivo se necessario: “L’aspetto buono di Motta è che si sta dimostrando umile, se c’è da difendere difende, non è che ha avuto un atteggiamento di quello che vuol vincere tutte le partite 4-0. Si sono viste belle partite con Verona e Como mentre con Roma e Napoli no. Ma non c’entra col giudizio sul progetto che rimane più che positivo. Serve tempo per ottenere i risultati anche se alla Juventus ovviamente non ne hai mai abbastanza…”.

Thiago Motta
Thiago Motta

La Juventus ha mostrato momenti di grande calcio, specialmente in contropiede, con azioni fluide e veloci che esaltano il gioco corale, Mauro ha commentato: “Intanto il fatto che va a ricercare novità all’interno della rosa. Questa è una cosa bella, che dà entusiasmo. Mette in concorrenza tutti quanti. E ci sono anche situazioni difficili da digerire, come Danilo che non ha quasi mai giocato. Però la squadra ha preso zero goal per cui Motta ha ragione. Secondo me lui vorrebbe più bravura sugli esterni, ecco perché ha messo Koopmeiners così vicino a Yildiz per agevolarlo nella sfida col Napoli. Si vede che studia situazioni alternative per avvicinare l’area avversaria. Ciò che sinora è riuscito molto bene alla Juve è il contropiede, la squadra quando ha spazio è bellissima da vedere in velocità. Azioni corali davvero interessanti, che entusiasmano”.

L’importanza dell’iniziativa individuale: Cambiaso e il dribbling

Andrea Cambiaso è stato lodato per il suo spirito d’iniziativa, dimostrato durante la partita contro il Napoli con un’azione spettacolare che ha portato quasi al goal: “È un ragazzo che ha iniziativa. Con il Napoli ha fatto quell’azione magnifica con un dribbling in mezzo al campo a cui è seguita la percussione sino al limite per l’assist a Koopmeiners che poi ha tirato alto sopra la traversa. Spero di vederne sempre più spesso di queste proposte”.

Mauro sottolinea quanto sia fondamentale per la Juventus e per il calcio in generale avere giocatori capaci di dribblare e creare superiorità numerica. “Non mi piace quando la Juventus esagera con i passaggi indietro o quelli orizzontali. Sbagliare un passaggio verso la porta avversaria ci sta perché cerchi di far male, a forza di insistere con questi retropassaggi prima o poi sbagli e sarebbe deleterio perché non stavi rischiando per cercare di essere pericoloso. Gli allenatori di una volta vengono criticati spesso ma a chi aveva le qualità per farlo chiedevano di puntare l’uomo, saltarlo e creare la superiorità numerica. È fondamentale questo aspetto. E nel gioco di oggi avere chi dribbla è strategico: alla Juve ci sono e quindi lo facciano, da González, Yildiz e Conceiçao. Dribblino di più! Il calcio, in generale, con questi passaggi continui in difesa sta diventando poco rispettoso per i tifosi che pagano il biglietto e vanno allo stadio non per vedere il portiere con la palla tra i piedi ma la mezzala che punta l’uomo. Non va bene così”.

Douglas Luiz e la gestione della rosa

Per quanto riguarda Douglas Luiz, Mauro ha commentato le prestazioni deludenti del giocatore. “Per quello che abbiamo potuto vedere a Empoli è stato giusto farlo riposare, in Toscana è stato imbarazzante, camminava. Se invece dovesse anche in futuro essere usato poco allora sì che diventerebbe un problema visto che è stato pagato 51 milioni”.

Yildiz e il falso nove

Mauro suggerisce alternative tattiche, come l’impiego di Kenan Yildiz dietro l’attacco e l’utilizzo di Weah sulla fascia: “Se Motta vuol far giocare la Juve con Nico González e Koop non ci sono alternative. Io col Napoli se proprio dovevo o volevo togliere Vlahovic avrei messo l’olandese come falso nove, Yildiz dietro e Weah sulla fascia. Ma io non li vedo in settimana quando si allenano…”.