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Juventus: anche con Tudor la storia non cambia, l’attacco non segna

Randal Kolo Muani

La Juventus conferma i problemi in attacco: contro il Bologna l’assenza di soluzioni offensive si fa sentire.

La Juventus si è presentata a Bologna consapevole della difficoltà della sfida. Non era un segreto: il Bologna è una delle squadre più solide e organizzate della Serie A, e affrontarla al Dall’Ara richiede una prova di carattere e qualità. Igor Tudor lo aveva detto chiaramente prima della partita: “Non siamo venuti qui per difendere, ma per giocarcela.” Parole che hanno trovato riscontro nei primi minuti, quando i bianconeri hanno mostrato un atteggiamento propositivo.

Il gol del vantaggio, arrivato già al 9° minuto, sembrava poter indirizzare la gara sui binari giusti. Ma chi ha seguito questa stagione della Juventus sa bene che nulla è semplice, e che il vantaggio non è mai garanzia di serenità. Col passare dei minuti, sono emerse le solite fragilità: la squadra si è abbassata, ha perso lucidità, e ha concesso spazi a un Bologna mai domo. Eppure, la vera questione non è stata solo difensiva.

Nico González
Nico González

Le difficoltà offensive: un problema che si aggrava

Guardando la partita nel suo complesso, ciò che preoccupa di più è la sterilità offensiva. Nonostante il vantaggio iniziale, la Juventus ha faticato tremendamente a costruire occasioni da gol. L’episodio emblematico è l’occasione sprecata da Alberto Costa nella ripresa: solo davanti al portiere, ha calciato fuori, lasciando tutti con l’amaro in bocca. Ma ridurre i problemi a un singolo errore sarebbe superficiale.

L’attacco bianconero si è mostrato incapace di impensierire seriamente la difesa avversaria. Kolo Muani, al quale era stata data fiducia per guidare l’attacco, è rimasto isolato per lunghi tratti, senza mai riuscire a concludere verso la porta. Zero tiri in porta per il centravanti francese non sono solo un dato statistico: sono la fotografia di un attacco che non riesce a dialogare, a creare spazi, a finalizzare.

Un attacco senza soluzioni

Ed è proprio qui che emerge la questione più pesante: la Juventus ha un problema strutturale in attacco, e a Bologna questo limite è apparso ancora più evidente. Non è un caso isolato, ma la conferma di un trend che dura da settimane. Senza incisività davanti, ogni vantaggio diventa fragile, ogni errore decisivo. E ora, con la corsa alla Champions ancora aperta, l’assenza di soluzioni offensive rischia di diventare l’ostacolo più grande per le ambizioni bianconere.


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