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Sostenibilità, la ricetta di Giuntoli per la Juventus
Sostenibilità e competitività, le due parole chiave della nuova Juventus targata Giuntoli, ecco le strategie vincenti del Football Director.
Il ritorno di Antonio Conte allo Stadium con il Napoli, non è l’unico argomento della prossima di campionato, ma anche per Cristiano Giuntoli Football Director della Juventus sarà un momento cruciale. Non si tratta solo di una partita, ma di un vero e proprio nuovo capitolo, soprattutto per Giuntoli, già protagonista del successo del Napoli 2022/23. La sua nuova avventura a Torino è caratterizzata da un obiettivo chiaro: coniugare competitività e sostenibilità per riportare la Juventus ai vertici del calcio italiano ed europeo, in un contesto economico che impone rigore e strategia.
La nuova era di Giuntoli: competitività e sostenibilità
Cristiano Giuntoli ha assunto la direzione sportiva della Juventus con una visione chiara, impostata su due pilastri fondamentali: mantenere alta la competitività del club e garantire una gestione economica sostenibile. Da quando ha preso le redini, il dirigente ha operato per ridurre significativamente i costi di gestione, con un risparmio stimato di circa cento milioni di euro in due sessioni di mercato. Questa riduzione è stata ottenuta principalmente attraverso una strategia mirata alla gestione degli stipendi dei calciatori, uno dei principali fattori di spesa per i club.
Una delle mosse chiave di Giuntoli è stata l’acquisizione di giocatori con un’età inferiore ai 26-27 anni, strategia che consente di mantenere un elevato valore di mercato degli atleti nel tempo. Questo approccio non solo garantisce prestazioni sportive, ma permette anche di rivendere i giocatori a un buon prezzo in futuro, riducendo così i rischi di deprezzamento del cartellino. La scelta di puntare su giovani talenti, infatti, riflette una visione a lungo termine che mira a costruire una squadra solida e sostenibile, capace di affrontare le sfide future senza compromettere il bilancio del club.
I casi Chiesa e Rabiot
Giuntoli ha saputo dimostrare l’efficacia della sua gestione anche attraverso operazioni di mercato oculate. Un esempio emblematico riguarda il passaggio da Federico Chiesa a Nico Gonzalez. Chiesa aveva un costo annuo di 13 milioni di euro, che avrebbe significato un totale di 65 milioni in cinque anni. Al suo posto, è stato acquistato Nico Gonzalez per un costo totale di 33 milioni di euro, con un ingaggio quinquennale di 17,5 milioni, generando un risparmio di circa 15 milioni.
Un’altra operazione significativa è stata la sostituzione di Adrien Rabiot con Khéphren Thuram. Rabiot aveva un costo complessivo di 60 milioni di euro in cinque anni, mentre l’acquisizione di Thuram ha comportato una spesa di 20 milioni per il cartellino e un ingaggio complessivo di 25 milioni per cinque anni, per un risparmio totale di ulteriori 15 milioni. Questi esempi dimostrano come Giuntoli sia riuscito a ridurre i costi senza compromettere la qualità della rosa, mantenendo alta la competitività della squadra.
L’impatto delle scelte di Giuntoli sul futuro della Juventus
Le scelte strategiche di Giuntoli rappresentano un cambio di paradigma per la Juventus, che mira a bilanciare ambizione sportiva e sostenibilità finanziaria. In un momento storico in cui molte società calcistiche lottano con difficoltà economiche, la capacità di coniugare questi due aspetti diventa cruciale. La Juventus, sotto la guida di Giuntoli, sta cercando di costruire un modello che non solo possa garantire successi sul campo, ma anche stabilità economica a lungo termine.