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Ciro Ferrara: “Tifo per la squadra della mia città”. E su Motta e la Juventus…

Ciro Ferrara

Ciro Ferrara durante un intervista, ha commentato il suo legame con le piazze di Napoli e Juventus. Parlando anche di Thiago Motta.

La sfida tra Juventus e Napoli all’Allianz Stadium promette di essere uno degli incontri più emozionanti della stagione, non solo per il valore delle due squadre, ma anche per il ritorno di Antonio Conte, un allenatore amato sia dai tifosi napoletani che da quelli juventini. Ciro Ferrara, ex calciatore di entrambe le squadre, ha espresso le sue emozioni e riflessioni a La Gazzetta dello Sport, in vista di questo atteso match, rivelando il suo attaccamento a entrambe le squadre e il significato personale che questo incontro ha per lui.

Il ritorno di Conte: una storia di amore e passione

Ciro Ferrara ha parlato del ritorno di Antonio Conte a Napoli, definendolo un evento pieno di romanticismo e poesia: “Il popolo napoletano adora Antonio, ma credo che il popolo juventino non possa smettere di amarlo. La stessa cosa vale per Antonio, che si è innamorato di Napoli, dei suoi tifosi, del progetto, ma che è legato alla Juve e a Torino. Mi fa venire in mente la canzone di Celentano, Storia d’amore. Racconta di un amore capriccioso, inizialmente respinto, dall’epilogo inaspettato. ‘E per farmi ingelosire, quella notte lungo il mare è venuta con te’. Il mare in questa storia è quello del Golfo di Napoli, la notte è quella della sua firma. Vedo molto romanticismo e poesia in questo incontro. Avremo tutti il batticuore, anche io. Il batticuore del tifoso”.

Antonio Conte
Antonio Conte

Il doppio ex: un legame indissolubile con Napoli e Juve

Ferrara, avendo giocato sia per il Napoli che per la Juventus, ha un legame speciale con entrambe le squadre. Ha ricordato con affetto il suo tempo a Napoli, affermando: “Ho avuto il privilegio di essere parte di un Napoli che ha fatto la storia. Per come Napoli vive la passione per il calcio e per la propria squadra, il primo scudetto resta indimenticabile. Le vittorie sono tutte belle, impossibile fare una classifica. La Champions è il trofeo di maggior rilievo, ma vincere nella mia città a 20 anni è stato lo stesso incredibile”.

Parlando delle sue preferenze, Ferrara ha ribadito il suo amore per la squadra della sua città, senza però dimenticare il valore della Juventus nella sua carriera: “Per chi tifo? Per la squadra della mia città, la radice non si può cancellare. Ma la Juve e Torino per me rappresentano molto, per loro provo enorme gratitudine”.

L’esperienza da allenatore: un capitolo breve ma formativo

Riguardo alla sua esperienza come allenatore, Ferrara ha descritto quel periodo come una fase di crescita personale, ma non il suo futuro: “L’esperienza da tecnico è stata breve, mi ha fatto crescere e anche capire che non sarebbe stato il mio futuro. Per fare quel mestiere devi volerlo fortemente. Mi sono fatto un esame di coscienza: ‘È veramente quello che vuoi?’. Non era quella la mia strada, che ha imboccato una via diversa”.

La ricostruzione di Napoli e Juventus

Ferrara ha anche riflettuto sulla situazione attuale delle due squadre, evidenziando le sfide affrontate da Conte e Motta: “I club hanno dovuto ricostruire. Antonio ha ereditato una squadra e un club in grandissima difficoltà, con un Napoli fuori dalle Coppe dopo 14 anni. La Juve di Motta è in linea con quello che ci si aspettava, Conte invece doveva fare un cambiamento radicale e dare una svolta. E dopo quel debutto a Verona ora sembra un altro film. È già entrato nella testa dei giocatori, che hanno ritrovato fiducia”.

Thiago Motta
Thiago Motta

Vlahovic e la rivoluzione dei giovani

Ferrara ha espresso la sua opinione su Vlahovic, evidenziando le caratteristiche principali dell’attaccante serbo: “Lui va servito in profondità, fa più fatica quando deve legare il gioco. Ma alla fine è un attaccante straordinario che va sempre in doppia cifra”. Inoltre, ha parlato della difficoltà per gli allenatori di valorizzare i giovani in un club con le ambizioni della Juventus: “È ciò che deve fare un allenatore. Farlo alla Juve è complicato, le ambizioni sono alte e pure le aspettative. Ricordo una frase di Vialli: ‘Vincere alla Samp è stata una gioia immensa, farlo alla Juve una liberazione’. Il mio capitano aveva ragione: alla Juve devi sempre lottare per alzare trofei”.

Gli uomini chiave: Koopmeiners e Kvara

Ferrara ha concluso parlando degli uomini chiave che possono fare la differenza in campo, lodando le qualità di due giocatori in particolare: “Koopmeiners, di livello stratosferico. E Kvara”.