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Noto giornalista su Gasperini sentenzia: “È normale che dica no alla Juventus”. Il commento che lascia perplessi
Gasperini dice no alla Juve: Ravezzani svela il retroscena. Comolli e il suo “Moneyball” frenano il tecnico, che sceglie la Roma. Crisi bianconera?
Gian Piero Gasperini ha detto no alla Juventus, scegliendo di iniziare la sua avventura con la Roma. Dopo il 9 anni con l’Atalanta, il tecnico bergamasco era il nome caldo per la panchina bianconera, ma la sua decisione ha mandato in tilt i piani della Vecchia Signora. A mettere il dito nella piaga ci ha pensato Fabio Ravezzani, direttore di TeleLombardia, che su X ha commentato con il suo solito piglio diretto: “Gasperini non è un benefattore, vuole soldi e un progetto serio”. Parole che pesano come macigni, perché fotografano una realtà scomoda: la Juventus, oggi, non sembra in grado di offrire le garanzie che un allenatore del calibro di Gasperini pretende per sposare una nuova causa.
Comolli e il “Moneyball”: un ostacolo per Gasperini?
A complicare le cose c’è la strategia di Damien Comolli, il nuovo direttore sportivo juventino, ribattezzato “mister Moneyball” per il suo approccio analitico e low-budget al mercato. Ravezzani, nel suo post, non usa giri di parole: “L’Atalanta è più forte della Juve, Gasperini se ne va perché a Bergamo non investono abbastanza, figuriamoci con Comolli che punta a rilanciare giocatori”. La filosofia di Comolli, che privilegia talenti da scoprire o rilanciare rispetto a grandi nomi, sembra lontana anni luce dalle ambizioni di Gasperini, abituato a plasmare squadre competitive con investimenti mirati. Il tecnico, che ha fatto dell’Atalanta un modello di calcio europeo, non ha trovato nella Juventus quel progetto ambizioso che lo convincesse a fare il grande salto.
Juventus a un bivio: serve una svolta
Il rifiuto di Gasperini è una mazzata per la Juventus, che ora si trova con una panchina vuota e poche certezze. Ravezzani lo aveva previsto: senza un piano chiaro e risorse adeguate, attirare un tecnico di spessore è un’impresa. La società bianconera, reduce da anni di alti e bassi, deve decidere: continuare con una gestione prudente o aprire i cordoni della borsa per tornare grande? Intanto, la Roma si frega le mani per aver strappato Gasperini, mentre l’Atalanta si prepara a un futuro senza il suo condottiero. Per i tifosi juventini, invece, resta l’amarezza di un’occasione persa e l’ansia di capire chi guiderà la squadra nella prossima stagione. Una cosa è certa: il tempo delle scelte è ora.