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Un tifoso juventino racconta l’odissea del ritorno da Bodo dopo la partita di Champions
L’esperienza inaspettata dei tifosi juventini bloccati a Bodo per il maltempo, tra ritardi e incontri ravvicinati con la squadra.
Durante l’ultima trasferta della Juventus a Bodo per la Champions League, una serie di eventi inaspettati ha coinvolto giocatori, dirigenti e tifosi. La partita, vinta dai bianconeri per 3-2, è stata solo l’inizio di un’avventura che ha visto i sostenitori e la squadra affrontare difficoltà logistiche a causa del maltempo. I tifosi, bloccati a Bodo, hanno vissuto momenti di attesa e speranza all’interno dell’affollato e piccolo aeroporto della città norvegese, dove le condizioni meteorologiche avverse hanno causato numerosi ritardi nei voli di ritorno.
Un incontro ravvicinato con la squadra tra ritardi e speranze di rientro
La situazione si è sbloccata solo verso mezzogiorno, quando è apparso chiaro che alcuni aerei stavano finalmente atterrando. Marek, un tifoso juventino di Conegliano, ha raccontato a “Radio Bianconera” come l’arrivo dei giocatori della Primavera, accompagnati da Simone Padoin, abbia portato un segnale di speranza per tutti i presenti. Tuttavia, lo scenario all’interno dell’aeroporto è stato definito “paradossale”: tifosi bloccati e giocatori seduti a terra, senza alcun privilegio. Verso l’una del pomeriggio, la prima squadra è finalmente arrivata, permettendo ai tifosi di vivere un momento irripetibile: ottenere foto e autografi da giocatori e dirigenti, un’opportunità rara e preziosa per chiunque. Il volo per Trondheim è partito con tre ore di ritardo, ma per molti sostenitori è stato un ritardo gradito, che ha permesso loro di avvicinarsi ai campioni.
Un episodio memorabile tra richieste di mercato e gesti di apprezzamento
Tra gli episodi più curiosi, un tifoso ha urlato al dirigente Comolli di fare “2 acquisti a gennaio”, ricevendo solo un sorriso in risposta. Questo episodio ha sottolineato il clima informale e quasi familiare che si è creato in aeroporto. Nonostante le difficoltà, i tifosi hanno apprezzato i gesti della società, come il buono da 30 euro offerto dalla Juventus. Sebbene non tutti abbiano ancora ritirato il buono, gran parte dei tifosi ha riconosciuto e apprezzato il gesto. L’odissea si è conclusa per Marek con un viaggio relativamente regolare da Amsterdam a Venezia, mentre altri tifosi sono rimasti bloccati ancora per diverse ore. Questa esperienza ha lasciato un ricordo indelebile per i presenti, unendo la passione per il calcio a una avventura umana fuori dal comune.