“Invito a cena di Gianni Agnelli, non si mangiava. La domenica batosta con la Juve…”. Il retroscena bomba

Italo Cucci svela le cene “spartane” di Agnelli con il Bologna: serate di fascino e potere, seguite da sei sconfitte juventine. Un calcio d’altri tempi, tra miti e strategie.

Italo Cucci, penna storica del giornalismo italiano, ha regalato un gustoso retroscena su Gianni Agnelli, figura iconica di Juventus e Fiat, capace di trasformare una cena in un evento quasi leggendario. Cucci ha raccontato delle serate organizzate a casa Agnelli, dove il Bologna, rappresentato dal presidente Giuseppe Gazzoni Frascara e dall’allenatore Renzo Ulivieri, era ospite d’onore prima delle sfide contro la Juventus. Non semplici momenti conviviali, ma occasioni in cui l’Avvocato esercitava il suo carisma, intrecciando calcio, potere e fascino in un rituale che sapeva di corte rinascimentale dove ogni gesto aveva un peso.

Cibo scarso, batoste assicurate

Le cene, definite da Cucci “spartane”, non brillavano per abbondanza gastronomica. Ulivieri, in particolare, confessava di non riuscire a mangiare, forse intimidito dalla presenza magnetica di Agnelli o dall’atmosfera solenne che permeava la sala. Ma il vero smacco arrivava il giorno dopo: per sei volte, dopo queste serate, il Bologna incassava sonore sconfitte dalla Juventus come se l’Avvocato, con il suo charme, preparasse il terreno per il trionfo bianconero. Cucci, con il suo piglio ironico, suggeriva a Gazzoni e Ulivieri di declinare gli inviti, evitando così la “maledizione” domenicale. Un aneddoto che dipinge Agnelli non solo come un tifoso appassionato, ma come un regista capace di influenzare, con il suo alone, anche le dinamiche del campo.

Un calcio fatto di miti e relazioni

Questo episodio ci riporta a un calcio d’altri tempi, dove i presidenti erano personaggi carismatici e le partite si vincevano anche a tavola. Agnelli incarnava un’epoca in cui il pallone era teatro di strategie e relazioni, non solo di gol. Le sue cene, più che un pasto, erano un palcoscenico dove il potere si manifestava con eleganza e astuzia.